l’azienda è fatta dalle persone: creare la dimensione valoriale della marca è determinante

molti credono che il branding sia un argomento che interessa solo le aziende del b2c perché quel tipo di impresa si rivolge a un target fatto di persone, cercando di entrare in contatto con quelli che sono gli aspetti privati della loro vita, per soddisfarne bisogni sempre più specifici e diversificati. credono anche che per quanto riguarda le aziende che operano nel b2b la comunicazione debba avvenire tra azienda e azienda. niente di più sbagliato.

dal momento in cui le imprese sono composte da persone, appare evidente che il branding è altrettanto importante nel b2b.

lavorare per individuare ed esprimere il mondo valoriale della marca, insieme a una visione, una missione, una brand personality coerenti, è determinante. inoltre, fare branding per le aziende che si rivolgono ad altre aziende, ha una triplice funzionalità. per prima cosa permette di attrarre un target specifico, rendendo le imprese distintive e memorabili ai suoi occhi. ma le persone esterne non sono le uniche alle quali un’azienda deve rivolgersi. le risorse interne rivestono infatti un’importanza primaria.
sia il target esterno che le risorse interne hanno bisogni in costante evoluzione e tendono a voler soddisfare quelli più elevati, come il riconoscimento, l’appartenenza, la stima, fino all’autorealizzazione. per le aziende, fare branding e riuscire a rispondere a questi bisogni, diventa dunque un obiettivo strategico determinante.

come terzo punto non è da sottovalutare la trasformazione sociale della quale un’azienda del b2b può farsi promotrice, nel momento in cui si dedica ad un’azione di branding. quando, attraverso la marca, vengono affermate una dimensione valoriale, una visione e una nuova cultura d’impresa, questo cambiamento culturale può essere il quadro di riferimento per le altre aziende che operano nel settore. una sorta di circolo virtuoso, in cui riconoscersi, come persone e come imprese, per diventarne parte effettiva.