noi ne abbiamo messi a punto due: core design e mappa esperienziale delle occasioni d’incontro
osservare e pensare un brand come un elemento unico e monolitico è uno degli errori più marchiani che si possano commettere. oggi più che mai, in un mondo in continua evoluzione all’interno del quale le persone sono costantemente sottoposte a stimoli, proposte, pubblicità, immagini, marchi, colori, suoni e profumi, essere un’azienda capace di esprimersi con coerenza sui vari canali risulta un fattore determinante. un fattore che apre le porte alla riconoscibilità, perché è grazie all’utilizzo di codici univoci e coerenti che non si disperde il potenziale comunicativo ed essere riconosciuti diventa più semplice e immediato.
come si fa a lasciare il segno in un mondo che corre veloce e fagocita tutto e tutti? come fare per restare “in mente”? serve coerenza. bisogna essere come l’acqua, capace, goccia dopo goccia, di scalfire la pietra.
le persone devono ricordarsi di noi. ancora meglio, gli dobbiamo venire in mente nel momento in cui gli si presenta un bisogno che potremmo soddisfare. e di noi, le persone, si ricordano se ci vedono e ci riconoscono, attraverso quelli che sono i segni distintivi e memorabili di cui possiamo disporre: brand name, marchio, simbolo, logotipo, font, colori. ma non solo: concept, testi scritti, elementi grafici, stile fotografico, personalità e tono di voce.
noi di cocchi&cocchi ci occupiamo di branding da più di 15 anni; fin dall’inizio, da quando di branding nel b2b non parlava quasi nessuno e ancora meno si faceva, abbiamo affiancato imprenditori e imprenditrici, responsabili marketing e comunicazione, brand manager e desperate marketer soli contro tutti nel lavoro quotidiano che trasforma le aziende in brand. un lavoro che si ottiene solo con la collaborazione di tutte le figure che si mettono a capo del progetto, che condividono una visione e che sono dotate di una buona dose di fiducia reciproca. perché fare branding è anche un atto di fiducia in chi ti guida. perché brand si è ogni giorno, non a intermittenza.
per aiutare le imprese a governare il brand e scaricare a terra tutto il potenziale che sveliamo siamo partiti dal nostro metodo, un approccio multidisciplinare che unisce marketing, psicologia e design e abbiamo messo a punto due strumenti indispensabili: il core design e la mappa esperienziale delle occasioni d’incontro.
il core design è il cuore della riconoscibilità di ogni marca.
è l’identità visiva del brand. un’identità fatta di linee, colori, forme, font, immagini e ispirazioni che evocano il mondo valoriale del brand e si mantengono coerenti in tutte le forme di comunicazione.
in una società sempre più fluida in cui si comunica attraverso strumenti che vengono velocemente sostituiti o si evolvono, comunicare l’identità di marca attraverso gabbie e strutture rigide diventa un limite per progettare esperienze di marca coerenti. il core design non è un classico e ingessato manuale di identità, ma una serie di principi di base utili a svelare l’identità visiva del brand e a renderlo distintivo e memorabile all’interno del mercato di riferimento.
la mappa esperienziale delle occasioni d’incontro è la mappatura di tutti i momenti in cui il brand incontra il suo pubblico. parliamo di spazi online, di adv, di fiere ed eventi certo, ma anche di commerciali in visita ai clienti, ufficio acquisti che intavola una trattiva, servizio post-vendita, reception. la mappa esperienziale è uno strumento che permette di governare questi momenti facendo in modo che siano coerenti con i molteplici contenuti della marca definiti nella brand platform.
mettere a punto la mappa permette di trasformare ogni semplice strumento di comunicazione in un vero e proprio momento d’incontro capace di trasmettere e confermare l’idea che il brand vuole che le persone abbiano di lui.
individuare e intervenire su tutti questi momenti di incontro richiede la giusta pianificazione e una corretta strategia che si articola in più momenti.