conoscere il proprio pubblico e rendergli giustizia
se inizi a sapere cosa desidera e come reagisce il pubblico al quale ti rivolgi all’età di sei anni, non puoi che diventare lo scrittore più letto della letteratura moderna. sì, perché Stephen King, ha iniziato a vedere come le persone reagivano alle sue opere grazie a… sua madre.
lo racconta lui stesso, nel libro “On Writing – Autobiografia di un mestiere”.
i primi nove mesi della prima elementare, King li passa praticamente a letto, causa morbillo prima e infezioni a orecchie e gola poi. è in quel momento che inizia a leggere decine di fumetti e a ricopiarne le parole su un bloc-notes. mostra “le sue opere” alla madre che lo sprona a scrivere qualcosa che sia frutto della sua immaginazione. ecco allora il suo primo racconto: una storia che ha come protagonisti quattro animali fatati che se ne vanno in giro ad aiutare i bambini. corre a farlo leggere alla madre, osservandone le reazioni: “dalle risate nei punti giusti, mi accorsi che la divertiva, ma forse si comportava così perché mi voleva bene e non intendeva darmi un dispiacere, più che per la qualità del racconto in sé”.
il fatto è che di qualità, idee e genialità, ce n’erano davvero tante e negli anni successivi, quello che scriverà il Re verrà letto da milioni di persone in tutto il mondo, a dispetto di una critica che, fino agli anni ’90, non gli ha mai reso giustizia.
forse uno dei segreti della sua grandezza è proprio questo: essere riuscito più di tutti a capire cosa piace alle persone, da cosa sono attratte e da cosa fuggono, giocando con paure e superstizioni di molti.
leggendo i suoi libri e i suoi racconti, si capisce cosa rappresenti Stephen King per la letteratura moderna: è il primo scrittore davvero in sintonia con una parte decisiva del suo pubblico: le donne. i suoi romanzi hanno per protagoniste donne abituate alla violenza, tanto da pensare che sia una condizione normale dell’esistenza. sono donne spaventose perché spaventate. King restituisce alle donne la dignità del loro essere: non più figure caricaturali, portate all’eccesso e ridotte a macchiette da una letteratura misogina. Per King le donne sono persone, concetto talmente ovvio che sembra incredibile nessuno se ne sia mai accorto prima.
le protagoniste di cui scrive sono complesse, vengono raccontate in maniera delicata e terribile allo stesso tempo, sono capaci finalmente di riscattarsi e di scrivere la propria storia, cosa che non possono fare nella vita reale.
nessuno come King conosce le donne.
lui, abbandonato dal padre e cresciuto insieme al fratello dalla madre, “una delle prime donne emancipate d’America”, conosce le donne e parla di loro come mai nessuno prima.
lui, capace di prendere le distanze dalla trasposizione cinematografica di “Shining” perché Kubrik rende Jack Torrance protagonista e Wendy una povera sciatta.
lui, grazie al quale milioni di persone affrontano i propri incubi, trovandosi faccia a faccia con essi.