se non trovate errori in questa affermazione, avete bisogno di branding almeno tre volte al giorno!
il brand è il marchio. no. capita ancora di sentire questo parallelismo e di dover fare delle precisazioni chiare. il marchio è l’insieme dei codici visivi e testuali che permette all’organismo brand di esprimersi e di trasmettere al pubblico la propria essenza. è l’emblema dell’essenza della marca, strumento immediato di riconoscibilità.
alcune persone hanno ancora la tendenza a usare marca e marchio come sinonimi, alternandoli nella comunicazione e sovrapponendoli nel significato. ma se questo è un errore ormai impensabile nel b2c, può accadere che in ambito b2b questo venga ancora commesso, evidenziando che non tutti hanno chiara la differenza e l’importanza che i due diversi elementi ricoprono.
il marchio è composto da sette elementi che, uniti tra loro, rendono il brand riconoscibile sul mercato e facilmente identificabile dal proprio pubblico.
si parte dal concept, per arrivare a naming, payoff, logotipo, simbolo, colori e font. l’unione di questi sette step dà vita al brand mark.
il brand è un’entità che esiste già da prima della definizione del marchio.
esiste nel momento stesso in cui un imprenditore, o un gruppo dirigenziale, dà vita ad un’azienda. il brand è un concetto astratto e si forma nella mente delle persone con le quali entra in contatto, indipendentemente dalle idee dell’azienda stessa. è per questo che le imprese definiscono come prima cosa il posizionamento di marca, per connettersi in maniera diretta al proprio pubblico, comunicando i valori intrinsechi del brand e costruendo una proposta di valore differenziante rispetto ai competitor. una proposta nella quale il target si riconosce.
la coerenza tra brand mark e identità visiva permette al brand di veicolare e trasmettere messaggi, valori ed emozioni in modo chiaro, trasparente, autentico.