in un mondo di terrappiattisti, l’autenticità va difesa strenuamente

da cosa deriva l’autenticità? da molteplici fattori, sicuramente. come la si costruisce, come la si cura, come la si difende? in unico modo: facendone il baluardo sul quale poggiare le proprie idee e la propria vita, personale, lavorativa, di pensiero. l’autenticità rappresenta quel fattore distintivo che risiede in ognuno di noi, quell’elemento capace di resistere al deterioramento del tempo, alle avversità, alle idee contrarie degli altri, ai dubbi che spesso si affacciano e sono pronti a minare le certezze che, faticosamente, sono state costruite, tassello dopo tassello. autenticità significa essere autori del proprio destino, ricercare della propria unicità, sforzandosi quotidianamente di dare forma alla propria essenza, schivando i bastoni che gli altri provano a infilare tra le ruote.

cosa sarebbe successo se Galileo Galilei, il padre della scienza moderna, personaggio chiave della rivoluzione scientifica, colui al quale dobbiamo il metodo scientifico, invece che dare retta al suo elemento differenziante, l’amore per la fisica, la matematica e l’astronomia, avesse seguito la volontà della famiglia che lo voleva medico? probabilmente sarebbe diventato un medico, sicuramente bravo, ma uno dei tanti, e non certo uno dei più grandi rivoluzionari della storia.

per fortuna Galileo, nonostante le difficoltà e le pressioni esterne, il mestiere di medico significava infatti una carriera fatta di grandi guadagni, ha deciso di dare ascolto alla sua voce interiore e darle forma, dedicando la sua vita allo studio della matematica, intesa non come una scienza astratta quanto una disciplina basata sull’osservazione precisa dei dati e sul pragmatismo, della fisica e soprattutto dell’astrologia, sposando le tesi copernicane relative al sistema eliocentrico.

Galileo è l’emblema di cosa significa avere il coraggio e la forza di coltivare il proprio seme autentico e dargli vita, credendo nella propria unicità per perseguirla fino in fondo.

oggi sembra scontato, ma non lo è. 400 anni fa le sue idee gli costarono una condanna da parte della chiesa che, incredibile a dirsi, è stata cancellata ufficialmente da papa Giovanni Paolo II solo il 31 ottobre del 1992, e il conseguente esilio forzato nella sua casa di Arcetri. 400 anni fa Galileo difendeva con forza le sue idee, basate su esperienze, calcoli, studi, ragione.

immagino oggi Galileo, seduto al bar a leggere il giornale, mentre, nel tavolino di fianco, due individui conversando tra loro affermano che “la terra è piatta e i poteri forti vogliono farci il lavaggio del cervello”.

credo che avrebbe una nostalgia canaglia della sua epoca, un’epoca nella quale nonostante tutto la partita si giocava tra insegnamenti di Aristotele, sacre scritture e nuove scoperte che venivano a mano a mano supportate da prove concrete e fatti.